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CONSIGLI DELL'ESPERTO

Ecco alcuni consigli tratti dalle nostre esperienze nel campo della fotografia digitale e in particolare della stampa delle fotografie.
Come tutti sanno la fotografia digitale a portato notevoli miglioramenti dal punto di vista della tempistica sviluppo fotografico e dalla possibilità di scattare un infinito numero di fotografie per poi scegliere le migliori da far stampare, è a questo punto che subentra il nostro consiglio.

L’idea generale, nell’ambito amatoriale è quella di fare tutto da soli e possibilmente in casa!, ma per la maggior parte dei casi questo tipo di pensiero è sbagliato per i motivi che ora vi andiamo ad elencare:
Il CONTRO DELLA STAMPA “A CASA”

– Costo cartucce inchiostri e carta fotografica ELEVATO!
– BASSA qualità della stampa!
– BREVE durata nel tempo delle immagini, con perdita delle fotografie!
– Possibilità LIMITATE nei formati di stampa, MAX A4!

SCUOLA DI FOTOGRAFIA

Impariamo le tecniche e i principi che vi permetteranno di produrre immagini creative con la vostra fotocamera, sfruttandone appieno le funzioni e selezionando le corrette impostazioni per ciascuna situazione.

Non è necessario diventare fotografi provetti per usare una fotocamera digitale, tuttavia la conoscenza di come funziona la macchina al suo interno vi permetterà di capire quando affidarvi completamente agli automatismi, e quando invece fare di testa vostra, utilizzando le funzioni più o meno ampie di programmabilità disponibili su molti modelli in commercio.
Vi riportiamo di seguito alcuni tra i principali argomenti tratti dal corso di fotografia digitale.


SCELTA DELLA QUALITA’ DELL’IMMAGINE
Tutte le fotocamere digitali comprimono le fotografie prima di registrarle sulla schedina di memoria.
Si tratta di un’operazione indispensabile per sfruttare al massimo lo spazio disponibile e per risparmiare tempo. Infatti, a differenza del disco di un personal computer, le schedine di memoria usate nelle fotocamere sono relativamente costose e lente.
È più agevole comprimere le informazioni prima di trascriverle, anche a costo di perdere alcune informazioni. Il formato di compressione più comune è il JPEG (Joint Photographic Experts Group) che ha il pregio di ridurre drasticamente le dimensioni di un’immagine, e il difetto di sacrificarne parte dei contenuti. Maggiore è la compressione, più sarà l’immagine finale e minore sarà l’occupazione di memoria.
Quasi tutte le fotocamere prevedono almeno tre fasce di qualità che corrispondono ad altrettanti livelli di compressione. Solitamente sono identificati dalle parole Basic (il più povero), Normal (da usare di norma), Fine (il migliore).
Alla partenza le fotocamere si collocano di solito su Normal e spetta a noi regolarle diversamente. Alcuni modelli più evoluti dispongono anche del formato TIFF (Tagged Image File Format)….


FUOCO E PROFONDITA’ DI CAMPO
La corretta messa a fuoco è un requisito essenziale per qualsiasi fotografia. Quando guardiamo gli oggetti e le persone intorno a noi, la nostra percezione è uniforme: ovunque spostiamo la nostra attenzione, vediamo sempre lo stesso livello di nitidezza. Di fatto i nostri occhi focalizzano continuamente ciò che osserviamo, adattandosi all’istante a qualsiasi variazione di distanza e di prospettiva, fornendoci così l’impressione che non esistano differenze tra gli oggetti vicini e lontani e che tutti siano costantemente a fuoco. Nella realtà, quando guardiamo qualcosa di vicino, gli oggetti lontani diventeranno sfocati nel perimetro visivo, e viceversa. L’obiettivo della fotocamera funziona nello stesso modo, con la differenza importante che nel momento di scattare la foto, blocca la messa a fuoco a una determinata distanza e tutti gli oggetti presenti sull’ipotetico piano che passa per quella distanza saranno perfettamente nitidi, mentre gli oggetti più o vicini o più lontani dall’obiettivo rispetto a tale distanza saranno via, via più sfocati. Ogni fotografia, perciò, ha un solo “piano di messa a fuoco critica” che viene determinato dalla fotocamera misurando in automatico la distanza in metri o centimetri tra l’obiettivo e il soggetto che si trova al centro del mirino nel momento in cui premiamo per metà il tasto di scatto…

COMPOSIZIONE
1 – Avvicinatevi al soggetto. Maggiore è l’importanza che il soggetto assume nella foto, più impatto avrà l’immagine.

2 – La regola dei terzi. Suddividete l’immagine in nove riquadri ipotetici, tracciando due linee verticali e due linee orizzontali distanziate con uno spazio pari a un terzo della larghezza o dell’altezza dell’immagine. Collocate i punti di maggiore interesse del soggetto in corrispondenza dei nodi d’intersezione di queste linee oppure sulle linee stesse. Evitate di collocare il soggetto esattamente al centro oppure ai bordi dell’immagine, a meno che vogliate creare un effetto particolare sfruttando il contrasto creato dagli altri elementi nell’immagine (insomma, si può sempre violare la regola a condizione di essere bravi nel farlo).

3 – Fotografate figure intere. Una gamba, un braccio troncati a metà creano una cattiva impressione. Se volete un’inquadratura a mezzo busto, eliminate del tutto le gambe, non lasciate moncherini, e via di questo passo…

potrai seguire le altre lezioni direttamente al nostro corso.

PRESTO PUBBLICHEREMO LE DATE DEI NUOVI CORSI.

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